Pulire la cucina: 5 consigli per farlo in modo più sostenibile

E' possibile pulirla in modo efficace abbassando anche l'impatto ecologico? Ecco 5 consigli per una pulizia più green.

Pulire la cucina in modo più sostenibile è possibile! Bastano pochi accorgimenti per abbassare il nostro impatto. Ecco i nostri 5 consigli.

1. Utilizza gli ingredienti naturali che hai già in cucina

Alcuni elementi della tua cucina possono essere puliti con ingredienti che… troverai già in cucina! Il bicarbonato, ad esempio, è efficace come sgrassante per il forno. L’aceto può essere utilizzato per la pulizia delle superfici in acciaio. Strofinare una fetta di limone su un tagliere aiuterà a prevenire le muffe.

Attenzione però a cosa devi pulire: non dovresti mai usare sostanze acide su superfici di marmo o granito, sulla pietra naturale o sul legno con finiture. Inoltre questi ingredienti possono non rivelarsi efficacissimi su macchie ostinate o di sostanze particolari (come l’uovo: peggioreranno solo la situazione!) e, in generale, richiedono parecchio olio di gomito.

2. Di’ addio alla spugna di plastica

Le spugne che usiamo in cucina andrebbero cambiate una volta a settimana, per due motivi. Il primo è che sono dei veri e propri ricettacoli di batteri pericolosi e lavarle o disinfettarle ha come risultato quello di selezionare i ceppi più resistenti. Il secondo è che quando si usurano perdono dei piccoli pezzi che diventano microplastiche dannosissime per l’ambiente marino e per la salute degli animali e delle persone.

Cambiare con la giusta frequenza le spugne significa produrre ogni anno una significativa quantità di rifiuti non necessari (oltre che non biodegradabili). Ci sono ottime alternative green alle spugne tradizionali:

  • Spugna in luffa: sono di origine vegetale e completamente biodegradabili.
  • Panno in bambù: il tessuto ricavato dalla fibra di bambù è resistente e assorbente, con naturali proprietà antibatteriche.
  • Spazzola in legno: una soluzione pratica, sostenibile e plastic free è quella di utilizzare una spazzola in legno. Esistono in commercio anche con testine intercambiabili, per una maggior igiene.

3. Usa detersivi biodegradabili per piatti e stoviglie

Pulire in modo responsabile senza cimentarsi in miscele, misurazioni o preparazioni è possibile: basta scegliere con cura i prodotti che si acquistano.

Un elemento a cui fare attenzione sono i tensioattivi, cioè le sostanze che servono a diminuire la tensione superficiale dell’acqua per rendere più efficace la pulizia. I prodotti con tensioattivi di origine vegetale e biodegradabili sono la scelta migliore per ridurre il proprio impatto e non lasciare tracce nell’ecosistema acquatico.

Anche il packaging ha la sua importanza: invece di comprare un flacone nuovo ogni volta che vai a fare la spesa, scegli linee che prevedano ricariche. In questo modo contribuirai a ridurre significativamente il consumo di plastica.

4. Scegli detergenti a basso impatto per le superfici della tua cucina

La cucina è un ambiente delicato, è importante pulirlo con prodotti che siano efficaci ma nello stesso tempo sicuri per la salute della pelle e che non rilascino sostanze inquinanti nell’aria. Presta attenzione ai bollini: le certificazioni servono proprio a guidare i consumatori verso acquisti più sostenibili. Caratteristiche come l’ecodermosostenibilità e il cruelty free sono certificate da diversi enti, di cui potrete trovare i bollini sui prodotti.

Ad esempio Vegan OK o il coniglietto LAV sono bollini che certificano che i prodotti non sono stati testati sugli animali e non contengono ingredienti di origine animale. Skineco certifica l’ecodermocompatibilità, ossia che il prodotto non è dannoso nei confronti dell’ambiente e della salute delle persone. Esistono anche altre certificazioni come Aiab, Ecolabel e ICEA.

5. Fai attenzione ai consumi

Nell’ottica di una pulizia più ecosostenibile è necessario un approccio più consapevole ai consumi di energia e di acqua. Ad esempio non tutti sanno che l’utilizzo di una lavastoviglie di ultima generazione è molto più ecofriendly del lavaggio a mano di piatti e stoviglie perché necessità di una quantità di acqua molto inferiore. Ovviamente non è sempre così, dipende sempre dalla quantità di piatti da lavare!

Un’altra abitudine che molti di noi hanno è quella di risciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie. Meglio evitare l’acqua corrente e, piuttosto, lasciarli in ammollo se si tratta di teglie o piatti molto sporchi o incrostati. In questo modo, oltre a risparmiare acqua, si risparmierà anche fatica. Questo consiglio è valido anche quando i piatti vengono lavati completamente a mano.

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